POEME ROMÂNESTI ÎN LIMBI STRĂINE

Ion BALA

 

 

 pavoni dall’ anima del poeta
(Păunii din inima poetului)

Dagli occhi designati da dio
sull’ ombra del pavone
volano
diversi uccellli

inventando
stelle cadende.

 

Nessun’ alusione
(Nici o aluzie)

Si succede durante d’ora
in paesaggio
e nel mio essere
semina
che non la capisco

come in foresta
tramonto scomposto-
la morte
in parola.


Notte
(Noapte)

A questa notte la manca  luna
prendere in corne  i ricordi che saranno

la mia stella così mi manca
per raccogliere in me le stelle
che mi sta piangendo ancora
quando non posso morire più

a quella notte come l’aceso
le manchi tu

le manchiamo ambedue.

 

Imprevisibile
(Imprevizibil)

Il fiume cerca il sorgente
sul quale galleggia un mele verminoso

forse  sono io il verme
da bocca del serpente

il nuvola imprevisibile
calmando con la prima piove

il poema.

 

Giornale a semafori
(Jurnal cu semafoare)

Vestita in bianco o nero non mi ricordo
non lo so esatamente neanche quando
una donna passa malincolica
dal cimitero del ponte o dalla stazione
precisamente non mi ricordo
so soltanto che attraversando il camino
tutti gli occhi dei semafori hanno palpito
in seguito l’ondeggiamento delle sue caviglie
imbrogliando in tutto la circilazione –
in quanto mi veniva credere subito
(diavolo che donna)
che la zebra sulla quale si portava il vestito
non è che un tapettino rolato
(dai ladri invisibili a invisibili gatti)
de sù  della pianta dei piedi del sogno.

 

Svetlana
  
Punto
sciabola
talone
lucidendo
avvenimento.

 

Contravenzione
(Contraventie)

Il Dio è il primo narcisista

non possedando  lo specchio
per giudicarsi se stesso

ha creato l’homo
contravenzione pubblica.

Ion  Bala, Vise din celălalt somn, Satu Mare, Editura Solstitiu, 2005
Traduceri în limba italiană de Livia MĂRCAN

 

 

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