Carolina ILICA
Poemi cantati
1.
In fretta
Ti dono l'impronta della mia testa sul guanciale.
La forma della mia fronte ragionando di te.
In fretta arrivando,
In fretta partendo,
Ti lascio e mi lasci:
Te, pieno della mia assenza.
Me, imbevuta di poesia
Come una pianura:
Dalla pioggia che l'accarezza sù e giù
dappertutto, con gesto di donna
E dal fiume che la penetra con virilità.
In fretta arrivando,
In fretta partendo,
In fretta lascerò, forse, anche questo mondo.
Per quanto sarà tardi allora,
Io penserò come adesso
E come a ventitrè anni.
Oh, vita,
Nulla mi è piaciuto di più di quanto mi hai offerto
Che amare e cantare.
„A chi non piace l'amore
Che Dio non glielo dia.
Lo dia a me soltanto
Che la conosco sin dall'infanzia.”*1
2.
Il girasole
Mi cingi il collo
Con ambedue le braccia.
Con le loro palme, sempre accese
Come le piastre del pomeriggio d'agosto dei fornelli dell'estate.
E il mio collo s'allunga, si assottiglia
Come mi assottiglia il desiderio
Notte e giorno
Giorno e notte:
„Da ieri sera fino adesso
Il desiderio mi ha assottigliato.
E da adesso e fino a stasera
Il desiderio tornerà ad assottigliarmi.”*2
E la mia testa s'appensantisce
Come un vassoio di rame, ripieno
Di calabroni e di semi,
Che porta sul capo il girasole.
Tu quasi mi hai scelto
Da un intero campo,
da un intero villaggio,
Per ballare con me la Perinita (Il guancialino):
„A chi balla il guancialino
Che qualcuno gli baci
Gli occhi e la bocca.”*3
Con la testa alzata,
Con il collo cinto
Tra le tue palme,
Mi baci la guancia e le labbra.
E mi fai sentire
Proprio un girasole.
Dipendente dal sole;
Da te.
3.
Decadenza
Un tempo facevo l'amore con il Bello. E solamente con lui.
Benchè si mostrasse
Affascinante e faustico
Ho respinto, all'inizio, il Male.
Fino a quando da solo, per amarmi,
Si è trasformato in Bene.
Ho civettato con l'Azzardo. Ho sedotto il Tempo
E l'ho fatto servo mio obbediente.
Ho partorito una femminuccia talmente bionda
E talmente a me sommigliante,
Come se l'avessi concepita da sola;
Oppure con uno stelo di fior di loto
O, forse, col mio Angelo.
Ho amato tanto…
„Quanto ho amato io in questo mondo
Non posso dire nemmeno al prete.
Il prete non è Dio
Perchè possa sapere quanto ho amato io!”*4
È sono stata amata tanto.
Ridimostrando così proprio il postulato
Della nostra origine divina:
Il Signore ci ha fatto
A Sua immagine,
Ed è per questo che siamo talmente soli,
Ed è per questo che, come Lui, abbiamo bisogno
Di tanto amore corrisposto:
Esorcismo della solitudine.
Ma
Come una civiltà arrivata all'apice
(o solamente simulando l'apice)
Come un individuo arrivato alla maturità
Come un'amante soddisfatta
Di tutto quello che gli uomini possono offrire,
Incomincio a decadere:
Adesso volgo la testa
Dopo le donne.
Ancora sognando e sognando
Mantengo il letto sempre preparato:
„– Vieni, amore mio, vieni ancora!
– Ma esci tesoro, fuor di casa!
– E io invece, amore mio,
Lo lascio per domani sera!”*5
Mantengo il letto sempre preparato
Come se
Mi aspetto ed aspetto
In ogni istante
Che venga a farmi l'amore
La donna piú agiata
La piú fatale
Vestita solo di nero.
La Morte stessa.
* Tutti i testi citati (frammenti) fanno parte di canti popolareschi, eccetto
*3, dal testo per il ballo popolaresco Perinita (Il guancialino).
Traduceri de Dragos COJOCARU
Nopti nedormite / Schlaflose Nächte
o, schlaflose Nächte-Nächte der Liebe
unter deiner Brust bin ich willenlos
und die Luft ist wie ein reines Kloster –
zünde die Kerze in den Pflaumenblumen an
o, schlaflose Nächte-der Erwartungen
als ich den Gott anflehte-dich mir zu geben
mit so viel Sehnsucht und Anbetung –
es tröpflet geschmolzen auf meiner Stirn
Weltherrscher / Stãpînul lumii
die Fesseln seiner Hände
auf den Knöcheln meiner Hände
auch jetzt spüre ich sie noch
obwohl die Zeit so weit weg ist
als ein Knabe
kraftvoll meine
Handfläche nahm
wie zwei goldene Litzen
er drückte sie auf meine Schultern und schrie:
ich bin
der Weltherrscher
Traduceri de Magdalena CONSTANTINESCU-SCHLESAK
Numãrãtoare inversã / Reverse counting
After each appointment
The lovers begin
The reverse counting
For their next appointment
Unaware of the exact time
When they abandon ' how it was'
To embrace 'how it'll be'.
So while waiting they devour the present
Between the other two tenses
By tearing it off.
So while waiting
they waste their life, too.
Floarea soarelui / sunflower
You put your hands round my neck.
With your palms hot
As the kitchen ranges of a summer afternoon.
And my neck grows longer, and thinner
As I grow thinner for longing
Night and day, day and night.
And my head grows heavy
As a salver full of seeds
Carried on the crowns by the sunflower.
You seem to have chosen me
Of a whole field
Of a whole village.
So as to dance the perinita;
With my head held up,
My neck
Between your palms
You kiss me on the cheek and on my lips.
And you make me feel
Like a sunflower
Dependent on the sun
And on me.
Note: perinita = name of a lively Romanian folk
dance
Cînd ne vom despãrti / when we part
When we part,
The two of us discreetly consenting to it,
I'll leave you the longing
To be your son
That badly needs
His father.
But as children are,
He'll be running to me.
And simply I can't imagine myself
Breeding him
Without you.
Întîietate/ Preference
The flock of sheep alone is kind
As you are.
That's why I'd take you to the mountains
To pasture you.
Over there my blood
Makes swirls and streams.
And is at full speed
And is ever stronger
For its native place.
But over there also, quite close to the sky,
In the daytime and in the night
The arms of death also
May embrace your neck.
But long before that
You'll be held in my arms
Traduceri de Olimpia IACOB