Maia CRISTEA-VIERU

 

Uno strano sogno

( Un vis straniu)

 

La cortina è rompta

la sala senza spettatori

soltanto il ricordo deposita il decoro

immaginato tante volte.

La scena si sta aspettando gli interpreti

i ballerini, i comici, i mimi,

Manca da covile il suggeritore,

le luce non sono state acese

scendono dagli angoli fantomi,

c’entra da fuori un fastidio

non si sa il repertorio

e la porta del teatro è chiusa.

 

Formulari

(Formulare)

 

Stai appoggiata da una nuova decisione

A tua sinistra due tipi stanno fumando

Intorno si girano piccoli conturni griggi

tutti stiamo apettando completarli

i grandi formulari a domande

quando imprecise, quando chiare.

E nell’ ombra della confusione generale

vorrei conoscere

da quante in vita ho scritto

certamente, tutte sono cenere da molto tempo

i vagoni di formulari.

 

Ci devasta tutti

( Ne bântuie pe toti)

 

Come un tirano l’immagine della partenza

Desideri allontanarla

Ma lei ci devasta tutti.

Dolorosa allontananza

dal cielo sotto il quale hai visto

la luce della tua prima giornata.

Per l’issonia di tante notte

quel momento reviene

vaga , tempestosi o lenti ricordi

benchè alcune volte ti andrebbe il meglio.

Poi devieni, in tempo, concesivo

perchè la lontanza

ti fa spesso , dopo molti anni

contarti gli amici

proprio i nemici.

 

Una domanda amare

(O întrebare amară)

 

Ho visto come si muore

Seguendo i moderni tipari

...........................................

Sembrava c’è lucide

come nella torpore

soltanto la voce c’era spenta

un tipo di risegnazione volava intorno a lei

uno profonde ardente

nella tenssione del momento il quale lo viviamo.

La perfusione passa lentamente in vene

Nella stanza bianca entra doloroso il tacere,

una fiama azzurra volasse verso cielo,

una domanda amara unita col dolore,

si passa nel cuore

marcandoci.

 

Ancora un decenio

(Încă un deceniu)

 

Un anno fa

ieri, oggi,

uno a uno sono stati e ci sono

difficile da vivere l’etape.

La paura ci fa a sopportarle,

evitare del presente fosse.

Da molto l’ingiusti istanzie

Non le appellamo più.

Verso cima si trovano borghi

Quando una ingizzata è caduta

L’altra fuge il suo luogo prendenderlo

Ancora un decenio è passato

Soltanto con delle speranze.

 

 

Moderno

(Modern)

 

L’esseri nuotando in formulari

Scritto impersonale

Dopo il modello recopiato

Trasmesso via fax,

o per ordinatori

un testo centrato

e misurato per A4

Il cursore corre in zig-zaghi

Tu dai al testo un “ send’’

Lo spedisci se lo accetanno

Per Internet” attachament’’

Per essere pubblicato.

 

Cristea-Vieru, Maia, Vocile Niagarei, Iasi, Ed. Junimea, 2007

Traducere în limba italiană de Livia Mărcan

 

 


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